Dott. Konstantinos Martikos
Specialista in Ortopedia e Traumatologia
Chirurgo Vertebrale - Scoliosi e Patologie Vertebrali
Istituto Ortopedico Rizzoli
Dorso curvo / Ipercifosi toracica
La colonna vertebrale, sul piano sagittale ossia quando osservata di profilo, presenta normalmente tre inarcamenti: uno cervicale rivolto anteriormente definito lordosi cervicale, uno toracico rivolto posteriormente definito cifosi toracica ed uno lombare rivolto anteriormente definito lordosi lombare. Queste curvature nell’insieme compongono un assetto biomeccanico idoneo ed indispensabile per la corretta funzionalità della colonna vertebrale.
Il tratto toracico è formato da 12 vertebre che in sequenza formano un curvatura rivolta posteriormente, definita come abbiamo già detto cifosi toracica. La cifosi toracica può essere misurata come un angolo definito dalle linee tangenti alle vertebre più inclinate del tratto cifotico stesso. Quest’angolo, normalmente, dovrebbe essere compresso tra i 25 ed i 40 gradi. Quando il valore angolare supera i 40 gradi si entra nell’ambito dell’ipercifosi toracica che viene considerato lieve per valori compressi tra i 40 e 50 gradi e moderato-severo per valori eccedenti progressivamente i 50 gradi. Il dorso curvo può causare difetto estetico, dolore o accelerati processi artrosico-degenerativi a carico della colonna toracica la cui entità può variare in base alla severità del quadro.
Cause
Durante l’accrescimento somatico, l’ipercifosi toracica si può sviluppare per le seguenti cause, di cui le prime due, sono quelle più freqenti:
- atteggiamenti posturali non idonee dovute ad abitudini procrastinate, carichi eccessivi e ripetuti sulla colonna, tonicità muscolare subottimale (es. obesità)
- osteocondrite giovanile caratterizzata da alterazioni a carico delle cartilagini di accrescimento delle vertebre con conseguente modificazione della forma delle vertebre toraciche che diventano cuneiformi ossia di forma simil-triangolare con l’apice rivolto anteriormente. Questo tipo di ipercifosi toracica si sviluppa solitamente durante l’adolescenza e prende il nome di "dorso curvo osteocondrosico" o "morbo di Scheuermann", dal medico che l’ha descritto nel 1921. Cosi come la scoliosi, presenta una predisposizione genetica. Un quarto dei pazienti con dorso curvo di Scheuermann presenta anche scoliosi.
Tipologie meno comuni di dorso curvo sono le seguenti:
- fratture vertebrali che causano cuneizzazione ossia angolazione anteriore di uno o più corpi vertebrali con conseguente adattamento ipercifotico delle vertebre a monte ed a valle di quella fratturata
- infezioni a carico di una o più vertebre con loro conseguente cuneizzazione e/o fusione come ad esempio il morbo di Pott o spondilite tubercolare caratterizzato dalla localizzazione del bacillo della tubercolosi nelle vertebre
- alterazioni congenite, ossia presenti dalla nascita, della conformazione di una o più vertebre
- presenza di altre patologie ed in questo caso si parla di dorso curvo sindromico
- presenza di patologie neuromuscolari in cui l’ipercifosi è spesso associata a scoliosi
Nell’età adulta ed anziana il dorso curvo può essere inoltre dovuto ad alterazioni di natura degenerativa/artrosica a carico delle vertebre e dei dischi intervertebrali o a causa di fratture vertebrali su base osteoporotica.
Caratteristiche del dorso curvo adolescenziale
L’aspetto clinico tipico del dorso curvo è l’eccessivo inarcamento del tratto toracico della colonna vertebrale. L’ipercifosi può essere elastica e quindi parzialmente correggibile all’estensione del tronco oppure rigida e scarsamente correggibile. Il dolore è frequentemente presente al tratto toracico intermedio che solitamente rappresenta l’apice della cifosi e la sua entità dipende dalla severità del quadro. Solitamente, si riscontra un’accentuazione compensatoria della lordosi lombare e cervicale definita iperlordosi che può essere quindi responsabile di lombalgia o cervicalgia rispettivamente. In casi severi possono essere presenti difficoltà ai cambi di postura, difficile equilibrio posturale e sensazione di faticabilità/stanchezza. Questi fenomeni possono diventare cronici ed aggravarsi durante l’età adulta in caso di dorso curvo non adeguatamente trattato durante l’età di accrescimento.
Valutazione radiografica
Il dorso curvo viene valutato su radiografia laterale dell’intera colona vertebrale eseguita in ortostatismo che permette di misurare l’entità della cifosi toracica. Nella stessa proiezione radiografica possono essere valutate anche le tipiche alterazioni del dorso curvo osteocondrosico (morbo di Scheuermann) caratterizzate dall’alterazione del profilo dei piatti vertebrali, dalla cuneizzazione anteriore delle vertebre all'apice della cifosi, l’assottigliamento degli spazi discali intervertebrali e dalla presenza di noduli discali che si intromettono all’interno dei corpi vertebrali e che vengono chiamati noduli di Schmorl o ernie di Schmorl. Queste alterazioni sono espressione dei processi osteocondrosici a carico delle cartilagini di accrescimento delle vertebre durante l’età adolescenziale.
Trattamento
La ginnastica posturale ed il busto costituiscono i principali provvedimenti terapeutici non invasivi del dorso curvo dell’adolescente con l’obiettivo principale di evitarne l’aggravamento. Il trattamento posturale prevede esercizi di correzione passiva ed attiva dell’ipercifosi toracica, lavorando anche sulle catene cinetiche muscolo-tendinee anteriori e posteriori del tronco e degli arti inferiori. Obiettivo del trattamento posturale è anche quello di trasmettere al giovane paziente la costante attenzione autocorrettiva durante le attività della vita quotidiana. Accanto al trattamento muscolare è consigliabile eseguire un’attività fisica constante per il tono-trofismo muscolare soprattutto in adolescenti con costituzione muscolare subottimale o sovrappeso.
L’indicazione al busto ortopedico segue i criteri di entità del dorso curvo, età, sviluppo somatico e maturità scheletrica in maniera simile alla scoliosi (vedi relativa pagina). L’obiettivo del busto ortopedico è di contrastare, attraverso apposite spinte, la tendenza della colonna di curvarsi anteriormente.
Il trattamento chirurgico
L’indicazione chirurgica prende in considerazione una serie di parametri tra cui la severità del quadro, il potenziale evolutivo della deformità, la scarsa risposta al trattamento conservativo, la presenza di sintomi. L’obiettivo del trattamento chirurgico è la stabilizzazione del tratto cifotico della colonna vertebrale e la sua parziale correzione. La procedura chirurgica prende il nome di artrodesi correttiva e consiste nell’applicazione di strumentari metallici (solitamente viti, uncini, fili e barre) capaci di stabilizzare il tratto operato nella posizione corretta desiderata. A fine intervento vengono posizionati dei frammenti ossei (innesti ossei) sopra gli impianti per favorire la fusione delle vertebre trattate, fusione che avviene nell’acro di 6-12 mesi. L’approccio chirurgico, l’estensione della strumentazione ed il rapporto rischio/beneficio complessivo si definiscono dopo valutazione specialistica clinico-radiografica del quadro.
(NB: Sono fornite informazioni essenziali e generiche con l’obiettivo di illustrare un quadro semplificato ed orientativo sulla diagnosi, trattamento e prevenzione della patologia descritta. Le informazioni qui contenute non rappresentano percorsi diagnostico-terapeutici per determinate patologie né hanno l’obiettivo di sostituire la valutazione medica clinica e strumentale. La terminologia del contenuto è semplificata, cercando di limitare il più possibile l’utilizzo di termini tecnico-specialistici e prediligere l’utilizzo di termini comunemente comprensibili in maniera da offrire al lettore uno strumento di approccio alle patologie degenerative della colonna vertebrale lombare, potenzialmente integrativo ma non sostitutivo della valutazione medica diretta.)